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Tesi etd-09052019-162623

Tipo di tesi
Master univ. II liv.
Autore
CASSANO, FRANCESCO
URN
etd-09052019-162623
Titolo
La lesione coronarica calcifica: dalla genesi al trattamento
Scientific disciplinary sector
ING-INF/03
Corso di studi
Trattamento percutaneo della malattia coronarica
Commissione
relatore Dott. PASSINO, CLAUDIO
Tutor Dott. MARCHESE, ALFREDO
Parole chiave
  • complicanze
  • devices dedicati
  • imaging endovascolare
  • lesioni calcifiche
  • mortalità
  • pathways infiammatori
  • preparazione della lesione
  • stent underexpansion
Data inizio appello
18/09/2019;
Disponibilità
completa
Riassunto analitico
La cardiopatia ischemica è un problema importante ed in costante crescita. In questo contesto, la malattia coronarica calcifica, legata soprattutto all’età avanzata, al diabete e all’insufficienza renale, è associata a procedure interventistiche complesse, elevato rischio di complicanze ed aumentata mortalità. Diverse metanalisi hanno confermato l’impatto delle lesioni calcifiche severe sull’outcome dei pazienti, gravate in particolar modo da un più basso tasso di rivascolarizzazione completa e da aumento della mortalità al follow-up a 3 anni. Uno dei principali fattori determinanti il peggioramento dell’outcome di tali pazienti sembra essere l’underexpansion dello stent, che a sua volta è fortemente influenzata da spessore, lunghezza e distribuzione circonferenziale delle calcificazioni.
Un tempo creduta una fase passiva, degenerativa e quiescente della patologia coronarica, la calcificazione coronarica è invece un processo attivo, associato con l’aterosclerosi e stimolato da pathways infiammatori.
La diagnostica non invasiva delle calcificazioni coronariche è basata essenzialmente sulla TC coronarica; invece quella invasiva si affida alla coronarografia, con l’approfondimento fornito dall’imaging endovascolare.
Per quanto riguarda il trattamento, è fondamentale al fine del miglioramento dell’outcome di tali pazienti, una adeguata preparazione della lesione prima di procedere all’impianto dello stent. A tal scopo step essenziale risulta essere l’imaging endovascolare (i.e. IVUS ed OCT), che consente di comprendere le caratteristiche fondamentali delle calcificazioni, presupposto chiave per procederne al trattamento; quest’ultimo può avvantaggiarsi nei moderni Laboratori di Emodinamica di diverse tecniche e devices per il trattamento dedicato (cateteri a palloncino cutting/scoring, aterectomia, litoplastica ecc).
Ognuna di queste tecniche ha delle peculiarità che ne consentono l’utilizzo in setting clinico-anatomici differenti, tailorizzando e “personalizzando” la strategia interventistica per il trattamento delle lesioni calcifiche.
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