Tesi etd-09302020-140430
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Tipo di tesi
Dottorato
Autore
GUARNERI, FRANCESCA
URN
etd-09302020-140430
Titolo
Il Paziente Complesso tra Ospedale e Territorio: nuove prospettive di valutazione
Intermediate care e transitional care
Settore scientifico disciplinare
SECS-P/08
Corso di studi
Istituto di Scienze della Vita - TRANSLATIONAL MEDICINE
Commissione
relatore Prof.ssa BARSANTI, SARA
Parole chiave
- Cure Intermedie
- Governo Clinico
- Indicatori
- Monitoraggio
- Ospedali di Comunità
- Qualità
- Transitional care
Data inizio appello
20/07/2021;
Disponibilità
completa
Riassunto analitico
Riassunto Analitico
Il progetto di ricerca della tesi di perfezionamento “Patients with complex needs between hospital and community care: new perspective of evaluation” trova collocazione nell’ambito della tematica relativa ai modelli di cura e di assistenza dei pazienti cronici con elevata complessità, con particolare riferimento alle cure intermedie di tipo residenziale. In particolare tale progetto ha preso corpo durante i mesi di ricerca al Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dove, attraverso la partecipazione a diversi filoni di ricerca, si è potuto sviluppare un approccio alla gestione della complessità con particolare riferimento alle cure intermedie in Regione Toscana.
Il tema è stato affrontato nella prospettiva del Governo Clinico, con particolare riguardo a tre aspetti fondamentali: le caratteristiche organizzative e gestionali del percorso di cure intermedie, il monitoraggio e valutazione della qualità dei servizi e dei percorsi sanitari con un approccio multidimensionale e la gestione del rischio clinico.
Oggetto di analisi è stato il percorso del paziente complesso visto non solo come paziente al centro di un percorso di cura e di assistenza di cui assicurare la continuità, ma anche come elemento di un flusso di cui dover necessariamente garantire lo scorrimento.
La tematica delle Cure Intermedie di tipo residenziale, risposta privilegiata per quel tipo di complessità che non può essere gestita a livello domiciliare e risorsa “finita” che condiziona la capacità del Territorio di dare risposte in tempo reale, è stata approfondita con lo scopo di comprendere quali siano i fattori organizzativi, strutturali, procedurali che possono migliorare la qualità del percorso dei pazienti complessi al momento in cui necessitino di usufruire di questa tipologia di risorsa.
Dopo aver introdotto il tema della complessità e avere definito il concetto di paziente complesso e di paziente con bisogni complessi, la ricerca propone una breve panoramica sulle principali sfide che il sistema si trova ad affrontare, tra cui la sfida della tassonomia e definizione, della organizzazione dei servizi e percorsi, nonchè della sostenibilità. Affronta poi il tema di quali siano gli strumenti per garantire la qualità e la sicurezza dei percorsi di questi pazienti, caratterizzati da una particolare suscettibilità al rischio di eventi avversi soprattutto nei trasferimenti da un setting di cura all’altro (transitional care). Al tema della transitional care è strettamente correlato quello della Intermediate care, che viene affrontato in una prospettiva descrittiva, rispetto a come le Cure Intermedie si sono sviluppate, in ambito internazionale e a livello nazionale, e di come si sono strutturate, in qualità di risposte residenziali.
Le Strutture di Cure Intermedie si qualificano come una possibile risposta attraverso cui garantire la copertura di un segmento del percorso di cura dei pazienti complessi, nell’intento di evitare un ricovero evitabile (step up services), o nell’intento di facilitare la dimissione, dopo un episodio di ricovero (step down services).
La tesi presenta due principali ambiti di ricerca i cui risultati sono descritti nei capitoli 3 e 5. Il primo filone riguarda il confronto analitico dei modelli di cure intermedie operati tra alcune regioni (Toscana, Marche, Veneto ed Emilia Romagna) di cui sono stati presi in esame documenti e normative regionali. Punto di partenza dell’analisi è stato lo studio dei modelli organizzativi effettuato utilizzando lo schema delle 5 W dell’analisi configurazionale dei servizi proposta dal modello OASI (Morando e Tozzi 2016), integrata con ulteriori prospettive centrate sul come (H, how) e focalizzate sugli strumenti di transitional care e strumenti di clinical governance, quali gli strumenti di monitoraggio e di gestione del rischio clinico. Un framework che, stante la continua trasformazione cui i servizi di questo tipo sono soggetti, per la continua esigenza di adattarsi alle spinte contingenti, non può essere altro che dinamico.
Il secondo filone di ricerca ha avuto lo scopo di individuare una cornice di riferimento in base alla quale leggere e interpretare i dati raccolti, anche in relazione a elementi di contesto delle strutture stesse, e individuare un primo set di indicatori con cui monitorare la performance delle strutture di cure intermedie in termini di qualità e appropriatezza delle cure con una prospettiva multidimensionale. Tale set è stato sperimentato su un gruppo di presidi di cure intermedie della Regione Toscana, al fine verificarne la validità e confrontare le strutture in termini di risultati. Il sistema di valutazione della performance del network delle Regioni è stata la base metodologica di riferimento e concettuale per l’individuazione degli indicatori.
Il tema delle cure intermedie e più in generale dell’integrazione ospedale-territorio è di cruciale rilevanza nei sistemi sanitari, come è apparso evidente dalla recente pandemia legata al Covid-19. Proprio in risposta alla crisi, infatti, i posti letto di cure intermedie sono stati al centro di un potenziamento considerevole in varie regioni, tra cui la Regione Toscana. Approfondire il funzionamento di questo setting assistenziale non solo è di grande attualità, ma rappresenta un pilastro su cui la ricerca dovrà focalizzarsi per supportare al meglio le scelte e la riorganizzazione dei sistemi sanitari.
Il progetto di ricerca della tesi di perfezionamento “Patients with complex needs between hospital and community care: new perspective of evaluation” trova collocazione nell’ambito della tematica relativa ai modelli di cura e di assistenza dei pazienti cronici con elevata complessità, con particolare riferimento alle cure intermedie di tipo residenziale. In particolare tale progetto ha preso corpo durante i mesi di ricerca al Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dove, attraverso la partecipazione a diversi filoni di ricerca, si è potuto sviluppare un approccio alla gestione della complessità con particolare riferimento alle cure intermedie in Regione Toscana.
Il tema è stato affrontato nella prospettiva del Governo Clinico, con particolare riguardo a tre aspetti fondamentali: le caratteristiche organizzative e gestionali del percorso di cure intermedie, il monitoraggio e valutazione della qualità dei servizi e dei percorsi sanitari con un approccio multidimensionale e la gestione del rischio clinico.
Oggetto di analisi è stato il percorso del paziente complesso visto non solo come paziente al centro di un percorso di cura e di assistenza di cui assicurare la continuità, ma anche come elemento di un flusso di cui dover necessariamente garantire lo scorrimento.
La tematica delle Cure Intermedie di tipo residenziale, risposta privilegiata per quel tipo di complessità che non può essere gestita a livello domiciliare e risorsa “finita” che condiziona la capacità del Territorio di dare risposte in tempo reale, è stata approfondita con lo scopo di comprendere quali siano i fattori organizzativi, strutturali, procedurali che possono migliorare la qualità del percorso dei pazienti complessi al momento in cui necessitino di usufruire di questa tipologia di risorsa.
Dopo aver introdotto il tema della complessità e avere definito il concetto di paziente complesso e di paziente con bisogni complessi, la ricerca propone una breve panoramica sulle principali sfide che il sistema si trova ad affrontare, tra cui la sfida della tassonomia e definizione, della organizzazione dei servizi e percorsi, nonchè della sostenibilità. Affronta poi il tema di quali siano gli strumenti per garantire la qualità e la sicurezza dei percorsi di questi pazienti, caratterizzati da una particolare suscettibilità al rischio di eventi avversi soprattutto nei trasferimenti da un setting di cura all’altro (transitional care). Al tema della transitional care è strettamente correlato quello della Intermediate care, che viene affrontato in una prospettiva descrittiva, rispetto a come le Cure Intermedie si sono sviluppate, in ambito internazionale e a livello nazionale, e di come si sono strutturate, in qualità di risposte residenziali.
Le Strutture di Cure Intermedie si qualificano come una possibile risposta attraverso cui garantire la copertura di un segmento del percorso di cura dei pazienti complessi, nell’intento di evitare un ricovero evitabile (step up services), o nell’intento di facilitare la dimissione, dopo un episodio di ricovero (step down services).
La tesi presenta due principali ambiti di ricerca i cui risultati sono descritti nei capitoli 3 e 5. Il primo filone riguarda il confronto analitico dei modelli di cure intermedie operati tra alcune regioni (Toscana, Marche, Veneto ed Emilia Romagna) di cui sono stati presi in esame documenti e normative regionali. Punto di partenza dell’analisi è stato lo studio dei modelli organizzativi effettuato utilizzando lo schema delle 5 W dell’analisi configurazionale dei servizi proposta dal modello OASI (Morando e Tozzi 2016), integrata con ulteriori prospettive centrate sul come (H, how) e focalizzate sugli strumenti di transitional care e strumenti di clinical governance, quali gli strumenti di monitoraggio e di gestione del rischio clinico. Un framework che, stante la continua trasformazione cui i servizi di questo tipo sono soggetti, per la continua esigenza di adattarsi alle spinte contingenti, non può essere altro che dinamico.
Il secondo filone di ricerca ha avuto lo scopo di individuare una cornice di riferimento in base alla quale leggere e interpretare i dati raccolti, anche in relazione a elementi di contesto delle strutture stesse, e individuare un primo set di indicatori con cui monitorare la performance delle strutture di cure intermedie in termini di qualità e appropriatezza delle cure con una prospettiva multidimensionale. Tale set è stato sperimentato su un gruppo di presidi di cure intermedie della Regione Toscana, al fine verificarne la validità e confrontare le strutture in termini di risultati. Il sistema di valutazione della performance del network delle Regioni è stata la base metodologica di riferimento e concettuale per l’individuazione degli indicatori.
Il tema delle cure intermedie e più in generale dell’integrazione ospedale-territorio è di cruciale rilevanza nei sistemi sanitari, come è apparso evidente dalla recente pandemia legata al Covid-19. Proprio in risposta alla crisi, infatti, i posti letto di cure intermedie sono stati al centro di un potenziamento considerevole in varie regioni, tra cui la Regione Toscana. Approfondire il funzionamento di questo setting assistenziale non solo è di grande attualità, ma rappresenta un pilastro su cui la ricerca dovrà focalizzarsi per supportare al meglio le scelte e la riorganizzazione dei sistemi sanitari.
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