Tesi etd-10312021-194310
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Tipo di tesi
Corso Ordinario Ciclo Unico 5 Anni
Autore
RUELLO, GIUSEPPE
URN
etd-10312021-194310
Titolo
Risposte penalistiche in materia di pubblica istigazione, discorso d'odio e libertà di espressione: problematicità ed evoluzioni nell'era di internet
Struttura
Cl. Sc. Sociali - Giurisprudenza
Corso di studi
SCIENZE GIURIDICHE - SCIENZE GIURIDICHE
Commissione
Tutor Prof. ROSSI, EMANUELE
Relatore Prof.ssa MORGANTE, GAETANA
Presidente Prof. DI MARTINO, ALBERTO
Membro Prof.ssa PALMERINI, ERICA
Membro Prof.ssa SGANGA, CATERINA
Membro Prof. COMANDE', GIOVANNI
Membro Prof. MARTINICO, GIUSEPPE
Membro Dott. BERTOLINI, ANDREA
Membro Dott. DI VETTA, GIUSEPPE
Relatore Prof.ssa MORGANTE, GAETANA
Presidente Prof. DI MARTINO, ALBERTO
Membro Prof.ssa PALMERINI, ERICA
Membro Prof.ssa SGANGA, CATERINA
Membro Prof. COMANDE', GIOVANNI
Membro Prof. MARTINICO, GIUSEPPE
Membro Dott. BERTOLINI, ANDREA
Membro Dott. DI VETTA, GIUSEPPE
Parole chiave
- diritto penale
- discorso d'odio
- internet
- libertà di espressione
Data inizio appello
01/12/2021;
Disponibilità
completa
Riassunto analitico
Il pericoloso contributo dei social network alla diffusione dei discorsi d’odio ha rilanciato il tema di un possibile impiego del diritto penale come strumento di contrasto a tali fenomeni.
Il lavoro riguarda le forme di incriminazione praticabili per alcune manifestazioni del pensiero, valutandone la ragionevolezza, in chiave di possibile bilanciamento rispetto all’assolutezza del diritto di cui all’art. 21 Costituzione, e i profili problematici.
Oltre all'esame delle soluzioni approntate in chiave comparatistica e sovranazionale, l'analisi concerne il sistema normativo del nostro Paese, ove è presente un doppio binario: da un lato il contrasto all’istigazione dei fenomeni di terrorismo e fascismo; dall’altro la disciplina, a più riprese integrata e modificata, dell’art. 604 bis c.p., concernente «forme di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa». Nonostante i vari interventi normativi (da ultimo, la fallita modifica patrocinata con il d.d.l. Zan), le fattispecie risultano ancora troppo vincolate a logiche di pericolo concreto, spesso non calzanti rispetto alle moderne forme di espressione del pensiero. L'elaborato si conclude dunque con la formulazione di proposte di incriminazione alternative, concernenti altresì la responsabilità degli internet service providers, alla luce delle recenti tendenze legislative e giurisprudenziali di Germania e USA.
Il lavoro riguarda le forme di incriminazione praticabili per alcune manifestazioni del pensiero, valutandone la ragionevolezza, in chiave di possibile bilanciamento rispetto all’assolutezza del diritto di cui all’art. 21 Costituzione, e i profili problematici.
Oltre all'esame delle soluzioni approntate in chiave comparatistica e sovranazionale, l'analisi concerne il sistema normativo del nostro Paese, ove è presente un doppio binario: da un lato il contrasto all’istigazione dei fenomeni di terrorismo e fascismo; dall’altro la disciplina, a più riprese integrata e modificata, dell’art. 604 bis c.p., concernente «forme di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa». Nonostante i vari interventi normativi (da ultimo, la fallita modifica patrocinata con il d.d.l. Zan), le fattispecie risultano ancora troppo vincolate a logiche di pericolo concreto, spesso non calzanti rispetto alle moderne forme di espressione del pensiero. L'elaborato si conclude dunque con la formulazione di proposte di incriminazione alternative, concernenti altresì la responsabilità degli internet service providers, alla luce delle recenti tendenze legislative e giurisprudenziali di Germania e USA.
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