Tesi etd-11122020-161753
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Tipo di tesi
Corso Ordinario Ciclo Unico 6 Anni
Autore
SPEZIA, SILVIA
URN
etd-11122020-161753
Titolo
Tecniche di respirazione consapevole nel management riabilitativo dei pazienti affetti da Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva: utopia o realtà?
Struttura
Cl. Sc. Sperimentali - Medicina
Corso di studi
SCIENZE MEDICHE - SCIENZE MEDICHE
Commissione
Tutor Prof. PASSINO, CLAUDIO
Presidente Prof. EMDIN, MICHELE
Membro Dott.ssa CASIERI, VALENTINA
Membro Prof. COCEANI, FLAVIO
Membro Prof. LIONETTI, VINCENZO
Membro Prof. RECCHIA, FABIO ANASTASIO
Membro Dott.ssa ANGELONI, DEBORA
Membro Dott. MEOLA, MARIO
Membro Dott.ssa PETRUCCI, ILARIA
Membro Dott. GIANNONI, ALBERTO
Presidente Prof. EMDIN, MICHELE
Membro Dott.ssa CASIERI, VALENTINA
Membro Prof. COCEANI, FLAVIO
Membro Prof. LIONETTI, VINCENZO
Membro Prof. RECCHIA, FABIO ANASTASIO
Membro Dott.ssa ANGELONI, DEBORA
Membro Dott. MEOLA, MARIO
Membro Dott.ssa PETRUCCI, ILARIA
Membro Dott. GIANNONI, ALBERTO
Parole chiave
- bpco
- ecografia diaframma
- endurance
- pranayama
- respiro yogico
- riabilitazione polmonare
Data inizio appello
15/12/2020;
Disponibilità
completa
Riassunto analitico
INTRODUZIONE: La BPCO è un quadro nosologico eterogeneo, ad eziologia
multifattoriale, caratterizzato da una limitazione progressiva del flusso aereo mai
completamente reversibile. Il principale sintomo è la dispnea da sforzo, che condiziona
negativamente la qualità di vita e la capacità di attività fisica. Il substrato fisiopatologico
della dispnea da sforzo è rappresentato dall’insufflazione dinamica e dal conseguente
intrappolamento aereo, che mettono i muscoli inspiratori in situazione di svantaggio
meccanico. In questo quadro è importante il ruolo della riabilitazione polmonare, in
associazione ai trattamenti farmacologici e alla cessazione dell’abitudine tabagica. Sono stati
proposti diversi programmi riabilitativi, che si basano sia sull’utilizzo dei muscoli periferici
sia sull’uso specifico dei muscoli inspiratori. In questo contesto si inserisce lo studio, il cui
obiettivo è quello di valutare l’impatto delle tecniche di respirazione controllata - elemento
fondamentale del Pranayama Yoga - sulla performance cardio-polmonare e sulla
funzionalità diaframmatica dei pazienti affetti da BPCO.
MATERIALI E METODI: Sono stati arruolati, presso la U.O. di Pneumologia della FTGM,
17 pazienti affetti da BPCO, i quali hanno seguito un programma di training di respirazione
controllata della durata di 3 mesi. Sono stati valutati dal punto di vista clinico, della funzione
polmonare e della risposta cardio-polmonare all’esercizio sia al tempo zero che al followup dopo 3 mesi. Sono state successivamente confrontate le misurazioni pre- e post- training
per indagarne gli effetti.
RISULTATI: Sono stati evidenziati dei miglioramenti significativi sia del grado di dispnea
(MRC, p.01) che degli indicatori clinici compositi di qualità della vita (CAT, p.004). E’ stato
dimostrato un significativo incremento del tempo di endurance e del tempo anaerobico (ET,
p.01; LAT, p.04), in associazione ad un significativo miglioramento dei parametri di risposta
ventilatoria all’esercizio fisico di endurance per incremento dei valori di ventilazione
massima raggiunta (VEmax, p.009) e per riduzione della riserva ventilatoria (BRR, p.007).
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: La tecnica pranayama ha apportato dei significativi effetti
positivi sulla dispnea e sul carico di sintomatologia di cui questi pazienti facevano
esperienza, nonché sulla capacità di esercizio fisico di endurance. Questo ultimo aspetto è
riconducibile all’aumentata capacità di esercizio in anaerobiosi, grazie all’utilizzo della
riserva ventilatoria. I riflessi sul management di questi pazienti potrebbero essere
importanti, facendosi strada l’ipotesi di una riabilitazione volta all’allenamento del muscolo
diaframmatico in anaerobiosi.
multifattoriale, caratterizzato da una limitazione progressiva del flusso aereo mai
completamente reversibile. Il principale sintomo è la dispnea da sforzo, che condiziona
negativamente la qualità di vita e la capacità di attività fisica. Il substrato fisiopatologico
della dispnea da sforzo è rappresentato dall’insufflazione dinamica e dal conseguente
intrappolamento aereo, che mettono i muscoli inspiratori in situazione di svantaggio
meccanico. In questo quadro è importante il ruolo della riabilitazione polmonare, in
associazione ai trattamenti farmacologici e alla cessazione dell’abitudine tabagica. Sono stati
proposti diversi programmi riabilitativi, che si basano sia sull’utilizzo dei muscoli periferici
sia sull’uso specifico dei muscoli inspiratori. In questo contesto si inserisce lo studio, il cui
obiettivo è quello di valutare l’impatto delle tecniche di respirazione controllata - elemento
fondamentale del Pranayama Yoga - sulla performance cardio-polmonare e sulla
funzionalità diaframmatica dei pazienti affetti da BPCO.
MATERIALI E METODI: Sono stati arruolati, presso la U.O. di Pneumologia della FTGM,
17 pazienti affetti da BPCO, i quali hanno seguito un programma di training di respirazione
controllata della durata di 3 mesi. Sono stati valutati dal punto di vista clinico, della funzione
polmonare e della risposta cardio-polmonare all’esercizio sia al tempo zero che al followup dopo 3 mesi. Sono state successivamente confrontate le misurazioni pre- e post- training
per indagarne gli effetti.
RISULTATI: Sono stati evidenziati dei miglioramenti significativi sia del grado di dispnea
(MRC, p.01) che degli indicatori clinici compositi di qualità della vita (CAT, p.004). E’ stato
dimostrato un significativo incremento del tempo di endurance e del tempo anaerobico (ET,
p.01; LAT, p.04), in associazione ad un significativo miglioramento dei parametri di risposta
ventilatoria all’esercizio fisico di endurance per incremento dei valori di ventilazione
massima raggiunta (VEmax, p.009) e per riduzione della riserva ventilatoria (BRR, p.007).
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: La tecnica pranayama ha apportato dei significativi effetti
positivi sulla dispnea e sul carico di sintomatologia di cui questi pazienti facevano
esperienza, nonché sulla capacità di esercizio fisico di endurance. Questo ultimo aspetto è
riconducibile all’aumentata capacità di esercizio in anaerobiosi, grazie all’utilizzo della
riserva ventilatoria. I riflessi sul management di questi pazienti potrebbero essere
importanti, facendosi strada l’ipotesi di una riabilitazione volta all’allenamento del muscolo
diaframmatico in anaerobiosi.
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