Tesi etd-12012021-181805
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Tipo di tesi
Master di Secondo Livello
Autore
MONACO, DAVIDE
Indirizzo email
davidemonaco93@gmail.com
URN
etd-12012021-181805
Titolo
UNO STUDIO APPLICATIVO PER LA VALUTAZIONE DELLE DICHIARAZIONI NON FINANZIARIE SULLA SOSTENIBILITÀ: PROSPETTIVE E RISULTATI
Struttura
Istituto di Management
Corso di studi
Corsi Alta Formazione - GESTIONE E CONTROLLO DELL'AMBIENTE: ECONOMIA CIRCOLARE E MANAGEMENT EFFICIENTE DELLE RISORSE
Commissione
relatore GUSMEROTTI, NATALIA MARZIA
Tutor DI PIERRI, MARICA
Tutor DI PIERRI, MARICA
Parole chiave
- DNF
- ECONOMIA CIRCOLARE
- GRI
- MODELLO DI RATING
- SOSTENIBILITÀ
Data inizio appello
15/12/2021;
Disponibilità
parziale
Riassunto analitico
Nell’attuale contesto storico appare chiaro come il ruolo delle imprese sia di fondamentale importanza per centrare gli obbiettivi di Sviluppo sostenibile elaborati a livello istituzionale.
La crescente consapevolezza della necessità di un cambio di paradigma volto ad assicurare il benessere delle generazioni future, accompagnata alla centralità assunta dal concetto di etica nell’operato di impresa ha contribuito a rendere il tema della rendicontazione non finanziaria via via più centrale.
Nella prassi, il crescente bisogno di soddisfare la richiesta di informazioni di una gamma eterogenea di portatori di interesse, sempre più attenti alle tematiche ambientali e sociali, connessa agli sviluppi legislativi e tecnologici e alle pressioni del mondo scientifico, ha portato alla diffusione di strumenti volti a comunicare gli impatti che l’attività di impresa ha nei confronti non solo della sfera finanziaria ma anche nei confronti di quella sociale ed ambientale.
Tali esigenze si sono tradotte nella direttiva europea 2014/95/UE (recepita dall’ordinamento italiano dal D. Lgs. 254/2016) che ha introdotto l’obbligo di rendicontare le informazioni di carattere non finanziario per gli enti di interesse pubblico. Nonostante tale direttiva preveda l’obbligo di divulgare informazioni non finanziarie solo per quegli enti che eccedono determinati criteri in termini di capitali e risorse finanziarie, sempre più società non ricadenti nell’obbligo di rendicontazione hanno deciso di divulgare le proprie informazioni ambientali e sociali ai propri portatori di interesse.
In tale contesto, a quasi dieci anni dall’emanazione della direttiva, la rendicontazione non finanziaria è entrata a tutti gli effetti nella prassi aziendale grazie anche al contributo di importanti organizzazioni internazionali come la Global Reporting Initiative (GRI) e la Sustainability Accounting Standard Board, impegnate a tradurre gli sforzi normativi in standard e linee guida per le rendicontazioni di sostenibilità.
Un percorso caratterizzato da notevoli progressi ma minato di insidie proporzionali agli interessi messi in gioco.
In quest’ottica, durante il project work svolto presso il CDCA - Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, editore della testata giornalistica di settore EconomiaCircolare.com, seguendo le linee guida degli standard GRI e le recenti evoluzioni normative esplicitate nella Tassonomia Europea sulla finanza, è stata sviluppata una matrice di lettura, sotto forma di schema di rating, volta a valutare l’effettivo contributo e il concreto impegno delle aziende nel percorso di convergenza verso uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
In particolare tale matrice di lettura è stata progettata come strumento trasversale in grado di analizzare le dichiarazioni non finanziarie di una moltitudine di aziende appartenenti a settori differenti con l’obbiettivo ultimo di indagare, attraverso l’attribuzione di uno score, le performance ambientali e sociali delle aziende, prestando particolare attenzione anche alle politiche di circolarità.
Più nello specifico, attraverso l'individuazione di parametri quantitativi, lo schema così elaborato mira a contribuire alla misurabilità delle informazioni qualitative contenute nelle DNF, in modo da rilevare e isolare punti di forza e di debolezza delle politiche aziendali mirate al raggiungimento degli obbiettivi di sostenibilità socio-ambientale e di circolarità economica.
La crescente consapevolezza della necessità di un cambio di paradigma volto ad assicurare il benessere delle generazioni future, accompagnata alla centralità assunta dal concetto di etica nell’operato di impresa ha contribuito a rendere il tema della rendicontazione non finanziaria via via più centrale.
Nella prassi, il crescente bisogno di soddisfare la richiesta di informazioni di una gamma eterogenea di portatori di interesse, sempre più attenti alle tematiche ambientali e sociali, connessa agli sviluppi legislativi e tecnologici e alle pressioni del mondo scientifico, ha portato alla diffusione di strumenti volti a comunicare gli impatti che l’attività di impresa ha nei confronti non solo della sfera finanziaria ma anche nei confronti di quella sociale ed ambientale.
Tali esigenze si sono tradotte nella direttiva europea 2014/95/UE (recepita dall’ordinamento italiano dal D. Lgs. 254/2016) che ha introdotto l’obbligo di rendicontare le informazioni di carattere non finanziario per gli enti di interesse pubblico. Nonostante tale direttiva preveda l’obbligo di divulgare informazioni non finanziarie solo per quegli enti che eccedono determinati criteri in termini di capitali e risorse finanziarie, sempre più società non ricadenti nell’obbligo di rendicontazione hanno deciso di divulgare le proprie informazioni ambientali e sociali ai propri portatori di interesse.
In tale contesto, a quasi dieci anni dall’emanazione della direttiva, la rendicontazione non finanziaria è entrata a tutti gli effetti nella prassi aziendale grazie anche al contributo di importanti organizzazioni internazionali come la Global Reporting Initiative (GRI) e la Sustainability Accounting Standard Board, impegnate a tradurre gli sforzi normativi in standard e linee guida per le rendicontazioni di sostenibilità.
Un percorso caratterizzato da notevoli progressi ma minato di insidie proporzionali agli interessi messi in gioco.
In quest’ottica, durante il project work svolto presso il CDCA - Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, editore della testata giornalistica di settore EconomiaCircolare.com, seguendo le linee guida degli standard GRI e le recenti evoluzioni normative esplicitate nella Tassonomia Europea sulla finanza, è stata sviluppata una matrice di lettura, sotto forma di schema di rating, volta a valutare l’effettivo contributo e il concreto impegno delle aziende nel percorso di convergenza verso uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
In particolare tale matrice di lettura è stata progettata come strumento trasversale in grado di analizzare le dichiarazioni non finanziarie di una moltitudine di aziende appartenenti a settori differenti con l’obbiettivo ultimo di indagare, attraverso l’attribuzione di uno score, le performance ambientali e sociali delle aziende, prestando particolare attenzione anche alle politiche di circolarità.
Più nello specifico, attraverso l'individuazione di parametri quantitativi, lo schema così elaborato mira a contribuire alla misurabilità delle informazioni qualitative contenute nelle DNF, in modo da rilevare e isolare punti di forza e di debolezza delle politiche aziendali mirate al raggiungimento degli obbiettivi di sostenibilità socio-ambientale e di circolarità economica.
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