Tesi etd-12042017-101957
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Tipo di tesi
Master univ. II liv.
Autore
RODRIQUEZ, GAIA
URN
etd-12042017-101957
Titolo
Le Diagnosi Energetiche nel Servizio Idrico Integrato. Proposta di Linee Guida ai sensi dell'art. 8 del D.Lgs.102/2014
Structure
Istituto di Management
Corso di studi
Gestione e Controllo dell'Ambiente: economia circolare e management efficiente delle risorse
Commissione
relatore Dott. GATTA, MARCO
Tutor Dott.ssa GUSMEROTTI, NATALIA MARZIA
Tutor Dott.ssa GUSMEROTTI, NATALIA MARZIA
Parole chiave
- Azienda multisito
- Diagnosi Energetiche
- Efficienza energetica
- Grande Impresa
- Indicatori di performance energetica
- Piano di monitoraggio
- Schema energetico aziendale
- Servizio Idrico Integrato
Data inizio appello
19/12/2017;
Disponibilità
completa
Riassunto analitico
Con l’introduzione del D.lgs. 4 Luglio 2014, n. 102, di recepimento della Direttiva 2012/27/UE, sull’efficienza energetica, è stato imposto l’obbligo per le grandi imprese – ovvero “…quando il requisito occupazionale (più di 250 unità effettive) sussiste congiuntamente a un fatturato superiore a 50 milioni di euro o a un totale di bilancio annuo superiore di 43 milioni” di eseguire ogni quattro anni le diagnosi energetiche e, poiché la maggior parte delle aziende del Servizio Idrico Integrato rientrano in suddetta categoria, per le stesse vige l’obbligo di esecuzione di tali diagnosi. Di conseguenza il presente lavoro di tesi, svolto in collaborazione con Utilitalia, la Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici dell’Ambiente, dell’Acqua e dell’Energia, ha lo scopo di redigere delle linee guida per le diagnosi energetiche nel Servizio Idrico Integrato (SII), che permettano di cogliere le peculiarità del SII e di far sì che le diverse aziende operanti nel settore possano assolvere l’obbligo di esecuzione delle diagnosi energetiche ottenendo un risultato che sia confrontabile a livello nazionale e che, pertanto, possa portare alla definizione di benchmarks di prestazione energetica per il servizio idrico.
In particolare il settore idrico presenta delle peculiari complessità che si traducono in una estrema variabilità dei consumi energetici tra filiera idrica e filiera idrica e che dipendono fortemente da una serie di variabili, sostanzialmente ragguppabili in tre principali: molteplicità dei punti di consumo, eterogeneità dei processi tecnologici e variabilità nella conformazione del territorio. Pertanto risulta più complesso rispetto ad altri settori industriali, il processo di standardizzazione delle diverse fasi della filiera e quindi più difficile l’individuazione di indicatori di performance energetica uniformi sul territorio nazionale.
Per quanto esposto l’obbiettivo delle Linee Giuda di settore è quello di individuare, in primo luogo, un insieme di siti standard dove si svolgono le attività caratteristiche del SII e sono presenti i maggiori consumi energetici, e quindi gli impianti di: sollevamento, potabilizzazione e depurazione. Per ciascuno di essi si determina un cosidetto “schema energetico aziendale”, in cui si individuano i consumi energetici prevalenti e la destinazione d’uso del sito suddivisi per attività principale e per area funzionale. In secondo luogo, per ciascuna area funzionale si determina il cosiddetto “indicatore prestazionale specifico” ovvero il rapporto tra il consumo annuo di energia elettrica di una o più aree funzionali e il volume d’acqua sollevata/potabilizzata/depurata o il quantitativo di inquinanti abbattuti, essendo questi output di processo. Definiti gli indicatori prestazionali specifici associati a ciascuna area funzionale, è necessario prevedere un piano di monitoraggio per le grandezze sottese agli stessi, facendo riferimento o a misure dirette mediante installazione di strumento ad hoc, oppure a estrapolazione di misure dirette mediante campagne di misura. Infine, per completare le linee guida, si propone un metodo di classificazione degli interventi di efficientamento energetico, che consiste nel considerare che un livello più elevato di efficienza energetica nel sistema idrico può essere raggiunto solo considerando i processi nel loro insieme e non guardando alla sostituzione del singolo componente isolandolo dal resto. Quindi si classificano gli interventi in: puntuali, di processo e di sistema.
In conclusione si ritiene che tali Linee Guida possano essere un punto di partenza ed allo stesso tempo una base solida per la costruzione di indicatori di performance energetica confrontabili e tali da definire standard di prestazione energetica a livello nazionale per gestioni da sempre caratterizzate da estrema eterogeneità gestionale ed infrastrutturale.
In particolare il settore idrico presenta delle peculiari complessità che si traducono in una estrema variabilità dei consumi energetici tra filiera idrica e filiera idrica e che dipendono fortemente da una serie di variabili, sostanzialmente ragguppabili in tre principali: molteplicità dei punti di consumo, eterogeneità dei processi tecnologici e variabilità nella conformazione del territorio. Pertanto risulta più complesso rispetto ad altri settori industriali, il processo di standardizzazione delle diverse fasi della filiera e quindi più difficile l’individuazione di indicatori di performance energetica uniformi sul territorio nazionale.
Per quanto esposto l’obbiettivo delle Linee Giuda di settore è quello di individuare, in primo luogo, un insieme di siti standard dove si svolgono le attività caratteristiche del SII e sono presenti i maggiori consumi energetici, e quindi gli impianti di: sollevamento, potabilizzazione e depurazione. Per ciascuno di essi si determina un cosidetto “schema energetico aziendale”, in cui si individuano i consumi energetici prevalenti e la destinazione d’uso del sito suddivisi per attività principale e per area funzionale. In secondo luogo, per ciascuna area funzionale si determina il cosiddetto “indicatore prestazionale specifico” ovvero il rapporto tra il consumo annuo di energia elettrica di una o più aree funzionali e il volume d’acqua sollevata/potabilizzata/depurata o il quantitativo di inquinanti abbattuti, essendo questi output di processo. Definiti gli indicatori prestazionali specifici associati a ciascuna area funzionale, è necessario prevedere un piano di monitoraggio per le grandezze sottese agli stessi, facendo riferimento o a misure dirette mediante installazione di strumento ad hoc, oppure a estrapolazione di misure dirette mediante campagne di misura. Infine, per completare le linee guida, si propone un metodo di classificazione degli interventi di efficientamento energetico, che consiste nel considerare che un livello più elevato di efficienza energetica nel sistema idrico può essere raggiunto solo considerando i processi nel loro insieme e non guardando alla sostituzione del singolo componente isolandolo dal resto. Quindi si classificano gli interventi in: puntuali, di processo e di sistema.
In conclusione si ritiene che tali Linee Guida possano essere un punto di partenza ed allo stesso tempo una base solida per la costruzione di indicatori di performance energetica confrontabili e tali da definire standard di prestazione energetica a livello nazionale per gestioni da sempre caratterizzate da estrema eterogeneità gestionale ed infrastrutturale.
File
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frontesp...iquez.pdf | 74.54 Kb |
Project_...iquez.pdf | 1.22 Mb |
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