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Tesi etd-12042017-102241

Tipo di tesi
Master univ. II liv.
Autore
GALIPO, MATTIA
Indirizzo email
mattia.galipo@hotmail.it
URN
etd-12042017-102241
Titolo
LA RESPONSABILITÀ'ESTESA DEL PRODUTTORE NEL SETTORE DEGLI IMBALLAGGI
Structure
Istituto di Management
Corso di studi
Gestione e Controllo dell'Ambiente: economia circolare e management efficiente delle risorse
Commissione
relatore Prof. TESTA, FRANCESCO
Tutor Dott. MAZZONI, TIZIANO
Parole chiave
  • accordo quadro anci-conai
  • cac
  • conai
  • responsabilità estesa del produttore
Data inizio appello
19/12/2017;
Disponibilità
completa
Riassunto analitico
L’obiettivo di questo Project Work, che rientra nell’attività di stage prevista dal Master in “Gestione e Controllo dell’Ambiente: economia circolare e management efficiente delle risorse”, svoltasi presso l’Area Ambiente di Utilitalia, è stato quello di analizzare come il principio della responsabilità estesa del produttore (Extended Producer Responsibility – EPR) viene applicato al settore degli imballaggi, al fine di valutarne vantaggi e svantaggi in uno scenario internazionale e far emergere i punti di maggiore criticità del settore.
Il lavoro svolto intende, dunque, fornire spunti di analisi e riflessione in vista del nuovo Accordo Quadro ANCI-CONAI, in modo da favorire un’efficientamento del sistema orientato ad una gestione più sostenibile dei rifiuti da imballaggio.
Dopo una breve analisi sugli schemi di applicazione del principio EPR nei principali Paesi europei relativamente al settore degli imballaggi, l’attenzione è stata focalizzata sull’Italia, in particolare sul Consorzio Nazionale Imballaggi ed i relativi Consorzi di filiera.
E’ stato, quindi, esaminato l’Accordo Quadro Anci-CONAI, al fine di valutare se le azioni messe in atto venivano tradotte in un effettivo miglioramento della gestione dei rifiuti da imballaggio favorendo una maggiore sostenibilità ambientale.
Sono stati analizzati nel dettaglio i corrispettivi versati dal CONAI ai Consorzi di filiera a sostegno della raccolta differenziata, evidenziando come l’ammontare versato dal Consorzio risulta inadeguato e nettamente inferiore rispetto a quello osservabile in molti Paesi europei.
Sono stati esaminati, infine, i contributi ambientali dei principali Paesi europei relativi all’anno 2017 su 5 tipologie di materiali (plastica, cartone per bevande, carta/cartone, alluminio e vetro). Tenendo in considerazione il contributo ambientale medio delle filiere esaminate l’Italia è risultata tra i Paesi con il livello di contributo ambientale più basso. Il suo valore, infatti, risulta essere pari a 51 €/tonnellata, un livello molto inferiore rispetto alla metà dei Paesi analizzati.
Dallo studio effettuato è emerso che una soluzione per l’adozione di imballaggi ambientalmente più sostenibili potrebbe essere l’introduzione di un contributo ambientale differenziato, che prenda in considerazione l’impatto ambientale, la selezionabilità degli imballaggi dopo il conferimento per il riciclo e l’effettiva riciclabilità sulla base delle tecnologie disponibili, in modo da consentire l’internalizzazione dei costi di gestione dei rifiuti nel prezzo finale dei prodotti ed un’applicazione più concreta del principio dell’EPR.
In conclusione, è evidente quanto sia necessario incrementare l’utilizzo dell’EPR, uno strumento chiave già affermatosi a livello normativo ma che stenta ancora a tradursi in azioni concrete ed efficaci: dare piena attuazione all’EPR per tutti i flussi di rifiuti, compreso il settore degli imballaggi, identificandoli per tipologia di materiale, risulta cruciale per migliorare le performance di riciclaggio e per dare effettiva attuazione alla gerarchia della gestione dei rifiuti.
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